![]() |
Per capire le definizioni di seno e coseno,
entità legate al valore dell'angolo,
bisogna rifarsi e ragionare con la circonferenza (o cerchio) goniometrica, cioè
una circonferenza centrata nell'origine degli assi cartesiani ortogonali
e di raggio unitario
In essa si è indicato sen α = PT' = OT e cos α = OT' = PT ed è immediato concludere che si tratta di valori che dipendono esclusivamente dall'angolo e sono alla base di tutta lo goniometria e trigonometria. Allo stesso modo è facile rendersi conto che il campo di variazione è [-1, +1], potendo assumere in valore assoluto quello del raggio, supposto unitario. E se invece non ci riferiamo alla circonferenza gononiometrica, ma ad una di raggio qualunque? |
![]() | Nel caso in cui la circonferenza non abbia raggio unitario, possiamo immaginare la situazione della figura a sinistra, dove si individuano i triangoli rettangoli
P'OH' e POH sono simili con ipotenuse coincidenti con il
raggio unitario della circonferenza goniometrica (in colore) e raggio r della circonferenza generica
in cui PÔH = P'ÔH' = α |
cos α = T'P'
sen α = H'P' tutti elementi della circonferenza di raggio unitario che non è tracciata. In POH i cateti sono x = PT e y = PH, mentre l'ipotenusa è r. Per i teoremi di proporzionalità nei triangoli simili, si può scrivere 1 : r  = cos α : x
cioè
r · cos α = 1 · x vale a dire
cos α =
x
r
·
e analogamente
1 : r  = sen α : y
cioè
r · sen α = 1 · y
![]() che sono le formule di calcolo di seno e coseno per una circonferenza qualunque; potremmo dire le coordinate x, y normalizzate a UNO. |
![]() | Osservando il grafico relativo, per semplicità, alla circonferenza goniometrica si può desumere l'andamento di seno e coseno nei quattro quadranti in cui
viene diviso, partendo dall'angolo α = 0, per il quale evidentemente risulta
sen α = 0; cos α = 1.
Man mano che l'angolo α cresce nel 1° quadrante verso π 2 , cioè 90°, sen α → 1 mentre cos α → 0, per cui a 90° evidentemente si ha sen 90° = 1 mentre cos 90° = 0. (Figura a sinistra)
|
![]() |
E cominciamo a vedere qualche valore notevole di seno e coseno per gli angoli di utilizzo comune, cominciando da quello di 30° (o
π
6
se espresso in radianti), facendo riferimento alla immagine a lato, dove è rappresentata la circonferenza goniometrica di raggio
OP = OP' = 1
(unitario ); con relativo esagono regolare inscritto, il cui lato PP' = 1
è evidentemente uguale al raggio unitario della circonferenza.
D'altra parte è PÔH = 30° e appare chiaro che cos PÔH = cos 30° = √3 2; come risulta altrettanto chiaro che sen PÔH = sen 30° = 1 2 . Infine ricordando che per angoli complementari, detto α uno di essi, valgono le relazioni sen α = cos(90° - α) e cos α = sen (90° - α), si può completare la tabella
sen 60° = cos 30° =
√3
2 e anche
cos 60° = sen 30° =
1
2
e procedere con il calcolo di tangenti e cotangenti
tan
π
6
=
sen 30°
cos 30° =
1
2 ·
2
√3
=
√3
3
=
cotan
π
3
|
tan
π
3
=
sen 60°
cos 60° =
√3
2 ·
2
1
= √3
=
cotan
π
6
|
![]() | In maniera altrettanto semplice, si deducono i valori di seno, coseno e tangente per l'angolo di 45° (
π
4
)
dal momento che, facendo riferimento alla figura qui accanto, il quadrilatero PHOH' è un quadrato per il quale la diagonale
PO = 1 mentre PH = OH = sen 45° = cos 45° da queste considerazioni si deduce che cos245° + sen245° = 1
![]() ![]() ![]()
| ![]()
|
Altre interessanti conclusioni si traggono considerando il decagono regolare inscritto per il quale la geometria razionale euclidea insegna che
il suo lato è uguale alla sezione aurea del raggio della circonferenza circoscritta; dove s'intende che
|
La sezione aurea di un segmento è data dalla parte di segmento che è media proporzionale tra la misura
del segmento e la parte di esso restante
Cioè, dato ![]() AB : AH = AH : HB ![]() ![]() ![]() AH2 + AH - 1 = 0 cioè si passa dalle entità geometriche alle loro misure, ottenendo un'equazione di 2° in AH che ha due soluzioni di cui una negativa che va scartata non avendo senso fisico e l'altra è AH = √5 - 1 2
| ![]()
|
Nel caso del decagono regolare risulta che il lato l
è la sezione aurea del raggio r della circonferenza circoscritta e quindi si può scrivere
| l = √5 - 1 2 r e l'angolo al centro che lo sottende è ovviamente di 36° dal momento che i lati sono 10, il decagono è appunto regolare e l'angolo giro è 360°, anche se son tutte cose abbastanza ovvie. Nel caso poi della circonferenza goniometrica, essendo r = 1, si può scrivere l = MN = √5 - 1 2 di conseguenza dalla figura si ricava immediatamente sen 18° = l 2 = √5 - 1 4 ![]() Dal seno poi si ricava il coseno, grazie all'identità trigonometrica cos 18° = + √1 - sen2 18° con sen2 18° = 6 - 2 √5 16 e quindi, sostituendo ed elaborando, si ottiene un radicale doppio irriducibile cos 18° = + √ 10 + 2 √5 4 avendo scelto il segno positivo perchè l'angolo cade nel primo quadrante. Ovviamente risulta pure per l'angolo complementare sen 72° = + √ 10 + 2 √5 4 ricordiamo infine che 18° = π 10 In maniera semplice si potranno ricavare seno e coseno di - π 10 , di 9 10 π e di 11 10 π |
![]() | Tracciando il grafico della variazione del seno al variare dell'angolo, si ottiene la sinusoide che riassume le principali caratteristiche del seno; vale a dire, ha per codominio l'intervallo chiuso [-1, +1], è definita e continua su tutto l'insieme dei numeri reali, è periodica di 2π e risulta sfasata di 90° rispetto alla cosinusoide. | |
![]() | Analogamente, tracciando il grafico della variazione del coseno al variare dell'angolo, si ottiene la cosinusoide che riassume le principali caratteristiche del seno; vale a dire, ha per codominio l'intervallo chiuso [-1, +1], è definita e continua su tutto l'insieme dei numeri reali, è periodica di 2π e risulta sfasata di 90° rispetto alla sinusoide. |
![]() | Nella figura a sinistra dove è rappresentata la circonferenza goniometrica di raggio unitario, consideriamo il segmento
TP', staccato prolungando il raggio fino ad incontrare nel punto
T la tangente alla circonferenza nel punto
P'; la misura di questo segmento TP' ha un significato particolare, di particolare importanza, da
individuare un'altra entità goniometrica, fondamentale al pari di seno e coseno di un angolo: la tangente
dell'angolo α, indicata con tg α quindi
tg α = TP'.
E mettendo in proporzione gli elementi corrispondenti dei due triangoli rettangoli simili POH e TOP', si ottiene
cos α : sen α = 1 : tg α
A questo punto, consideriamo in figura il segmento Q'T' la cui misura è fissa a parità di
angolo α e quindi è un'altra entità goniometrica caratteristica legata all'angolo e solo da esso dipendente, che chiamiamo
cotangente dell'angolo α e che è cateto del triangolo rettangolo
OQ'T' che è in relazione di proporzionalità con i lati corrispondenti del triangolo rettangolo
simile OQP, così da poter scrivere
![]() ![]()
cos α : sen α = cotg α : 1
chiamata terza relazione goniometrica fondamentale
![]() ![]() | |
![]() | Nella figura a sinistra dove è rappresentata la circonferenza goniometrica di raggio unitario, consideriamo il segmento
OS, ottenuto tracciando la tangente alla circonferenza nel punto
P, fino a tagliare l'asse delle ascisse nel punto
S; il segmento OS, che fa parte dell'asse delle ascisse, è chiamato
sec α, secante di α ed è ugaule, come è facile vedere, all'inverso del cos α:
il triangolo OPS, rettangolo in P, è simile al triangolo rettangolo
OPS' e quindi si può impostare la proporzionalità tra lati corrispondenti, tenendo presente che
sec α = OS
cos α : 1 = 1 : OS
![]() ![]() Nella medesima figura è tracciata anche la cosec α = OS' che sempre per la proporzionalità tra lati di triangoli rettangoli simili, consente di scrivere
sen α : 1 = 1 : OS'
![]() ![]() | |
![]() | Nel caso della tangente, come in quello successivo della cotangente, nella formula di definizione abbiamo un denominatore (
cos α o
sen α) che periodicamente (ogni 180°) si annulla e quindi in corrispondenza
tangente e cotangente non esistono, o in linguaggio matematico tendono a ± ∞.
Questo significa che la tangente è definita nell'insieme dei numeri reali, ∀α ≠ π 2 + kπ, ∀k ∈ ![]() ![]() Tutto questo si ripete periodicamente ogni π radianti. È possibile esprimere seno e coseno in funzione della tangente dell'angolo; per ricavare le formule, si parta dalla formula della tangente tg α = sen α cos α ; elevando al quadrato
tg2 α =
sen2 α
cos2 α
![]() ![]() sen2 α = tg2 α 1 + tg2 α ![]() e si vede che tg α → ± ∞ ![]() In modo analogo si trova che cos α = ± 1 √1 + tg2 α e si ricava facilmente che se tg α → ± ∞ ![]() | |
![]() | Come detto per la tangente, anche la cotangente è periodica di 180° e non esiste in corrispondenza dell'annullamento del seno, visto che nella
formula si trova al denominatore.
Quindi si può dire che la cotangente è definita a patto risulti α ≠ kπ, ∀k ∈ ![]() ![]() Per il calcolo di sen α   e di cos α , si può fare ricorso anche a formule in funzione della cotangente, così come per la tangente; procedendo in modo analogo si ottiene cos α = ± cotg α √1 + cotg2 α e per il seno sen α = ± 1 √1 + cotg2 α e ancora una volta cotg α → ± ∞ ![]() ![]() |
![]() |
Consideriamo la circonferenza goniometrica di raggio unitario e gli angoli
α = AÔP |
β = BÔP |
α - β = AÔB |
α - β = CÔP quest'ultima uguaglianza per costruzione.
Sappiamo inoltre che A(cosα; senα) | C(cos(α-β); sen(α-β))
| B(cosβ; senβ) | P(1; 0)
perchè abbiamo a che fare con la circonferenza goniometrica di raggio unitario. Per costruzione le corde AB e CP hanno lunghezza uguale e quindi si può scrivere AB2 = CP2 vale a dire (xA - xB)2 + (yA - yB)2  = (xC - xP)2 + (yC - yP)2 e sostituendo le rispettive coordinate (cosα - cosβ)2 + (senα - senβ)2 = [cos(α - β) - 1]2 + [sen(α - β) - 0]2 e sviluppando i quadrati, tenendo le parentesi per evidenziare
(cos2α + cos2β - 2 cosα cosβ) +
(sen2α + sen2β - 2 senα senβ) =
[cos2(α - β) + 1 - 2 cos(α - β)] + sen2(α - β)
e ricordando l'unità trigonometrica fondamentale, possiamo scrivere cos2α = 1 - sen2α | cos2β = 1 - sen2β | cos2(α - β) = 1 - sen2(α - β) e, sostituendo nella precedente espressione, otteniamo
1 - sen2α + 1 - sen2β - 2 cosα cosβ +
sen2α + sen2β - 2 senα senβ) =
1 - sen2(α - β + 1 - 2 cos(α - β)] + sen2(α - β)
semplificando
2 - 2 cosα cosβ + - 2 senα senβ = 2 - 2 cos(α - β) in definitiva |
cos(α - β) = cosα cosβ + senα senβ |
cos(α + β) = cos α cos β - sen α sen β |
sen(α + β) = sen α cos β + cos α sen β |
sen(α - β) = sen α cos β - cos α sen β |
tan (α ± β) =
tan α ± tan β
1 ![]() |
cotan (α ± β) =
cotan α cotan β ![]() |
sen 2 α = 2 sen α cos α |
cos 2 α = cos2 α - sen2 α |
tan 2 α = 2 tan α 1 - tan2 α |
cotan 2 α = cotan2 α - 1 2 cotan α |
sen α
2
=
![]() ![]() ![]() |
sen(α + β) = sen α cos β + cos α sen β sen(α - β) = sen α cos β - cos α sen β | |||||||||||||||||||
sommando membro a membro
sen(α + β) + sen(α - β) = sen α cos β + cos α sen β +
sen α cos β - cos α sen β = 2 sen α cos β
|
|
analogamente, sottraendo membro a membro
| sen(α + β) - sen(α - β) = sen α cos β + cos α sen β -
sen α cos β + cos α sen β = 2 cos α sen β
|
|
|
cos(α + β) = cos α cos β - sen α sen β cos(α - β) = cos α cos β + sen α sen β | |||||||||||||||||||
sommando membro a membro
cos(α + β) + cos(α - β) = cos α cos β - sen α sen β +
cos α cos β + sen α sen β = 2 cos α cos β
|
|
analogamente, sottraendo membro a membro
| cos(α + β) - cos(α - β) = cos α cos β - sen α sen β -
cos α cos β - sen α sen β = - 2 sen α sen β
|
|
|
![]() | ☆ 1) Vediamo a questo punto, con esempi, come sia possibile applicare le formule studiate per risolvere determinate equazioni goniometriche; e consideriamo a tal proposito l'equazione
sen x + cosx - 1 = 0; cominciamo portando a secondo membro il termine noto sen x + cosx = 1 ed osservando che se moltiplichiamo l'equazione per √2 2 , otteniamo √2 2 sen x + √2 2 cos x = √2 2 dove però giova osservare che √2 2 è sia il seno che il coseno di π 4 e quindi possiamo scrivere sen π 4 · sen x + cos π 4 · cos x = √2 2 cioè cos (π 4 - x) = √2 2 da cui π 4 - x = π 4 + 2kπ ![]() ![]() L'equazione appena risolta appartiene ad un gruppo di equazioni chiamate Equazioni lineari in seno e coseno ed è un caso particolare che può essere ricondotto alla somma/differenza di due angoli α e β. Spesso però non è possibile ricondurle a quel tipo di risoluzione, ed infatti un metodo di risoluzione più generale fa ricorso alle Formule parametriche razionali che verranno illustrate in seguito, tra poco; in base ad esse sen x e cos x si esprimono in funzione di tan x 2 , ottenendosi in genere equazioni di secondo grado nella tangente, usando per semplicità di scrittura la variabile ausiliaria t = tan x 2 ; ed allora esse, ricavate in seguito, sono sen x 2 = 2 t 1 + t2 ; e cos x 2 = 1 - t2 1 + t2 ; e quindi se nell'equazione sen x + cos x - 1 = 0 facciamo la sostituzione, otteniamo 2 t 1 + t2 + 1 - t2 1 + t2 - 1 = 0 ![]() ![]() ![]() da cui si ricava x 2 = k π ![]() ![]() In realtà quando facciamo la sostituzione con la tangente dell'angolo metà potremmo perdere delle soluzioni che l'uso della tangente esclude in quanto a quei valori dell'angolo la tangente non esiste; queste soluzioni sono x 2 = π 2 + k π che danno per l'angolo x i valori x = π + 2k π per essere sicuri che non siano soluzioni dell'equazione, andiamo a sostituire all'angolo x nell'equazione il valore π per vedere se verifica o meno l'equazione (quindi si esegue un controllo per così dire diretto); nel caso in esame si ha sen π + cos π - 1 = 0 - 1 - 1 ≠ 0 quindi non sono soluzioni, per cui le uniche sono quelle precedentemente trovate. Il controllo è necessario farlo ogni qualvolta si usi la suddetta sostituzione. | ||||
![]() | ☆ 2) Risolvere l'equazione sen (
2x - π
3
) + √3 cos
(
2x - π
3
) -
√3 = 0
Qui conviene fare la sostituzione φ = 2x - π 3 ottenendo sen φ + √3 cos φ - √3 = 0. Anche questa è equazione lineare in seno e coseno che può essere risolta con le formule parametriche razionali o aggiustandola in modo da ricondurla a seno o coseno di somma o differenza di angoli; in quest'ultimo caso, dividendo l'equazione per 2, si ottiene
1
2
sen φ +
√3
2
cos φ -
√3
2
= 0
una volta scritta l'equazione come
sen φ + √3 cos φ - √3 = 0,
dopo la sostituzione con la variabile φ, si può utilizzare il metodo della sostituzione
con le formule parametriche razionali funzioni di t = tan (φ/2), ricordando che
![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() che poi si può esplicitare come ![]()
sen φ =
2 t
1 + t2
e che
cos φ =
1 - t2
1 + t2
dove
t
=
tan φ
2
;
sostituendo si ha
2 t 1 + t2 + √3 1 - t2 1 + t2 - √3 = 0 ![]() ![]() da cui si ottiene t = 0 ![]() ![]() ![]() ![]() e per finire operiamo l'ultima sostituzione, mettendo al posto di φ = 2x -
π
3
; quindi, avremo
2 x1 - π 3 = φ1 = 2 k π ![]() ![]() ![]()
| ☆ 3) Risolvere l'equazione
sen2 x + (1 - √3) sen x cos x -
√3 cos2 x = 0.
| Questa equazione si può risolvere in modi diversi; intanto rientra nella categoria delle equazioni omogenee, dal momento che il grado totale di tutti i termini è sempre il secondo. Il termine con coefficiente binomiale si può scindere in due, raccogliendo i quattro termini risultanti a due a due
sen2 x + sen x cos x - √3 sen x cos x -
√3 cos2 x = 0
come gia visto in precedenza.
![]() ![]() (sen x + cos x) (sen x - √3 cos x)  = 0 e per la legge di annullamento del prodotto
sen x + cos x  = 0 sen x - √3 cos x  = 0 ![]() ![]() ![]() x = - π 4 + k π x = π 3 + k π L'equazione si poteva risolvere dividendo subito per cos2 x a patto che cos x ≠ 0 ![]() ![]() |
![]() | ☆ 4) Risolvere l'equazione
sen 5x + 1 - 2 sen2x = sen 3x - cos 6x.
Osserviamo che a primo membro l'espressione 1 - 2 sen2 x, in virtù dell'identità goniometrica, si può scrivere come sen 2x + cos2x - 2 sen2x ![]() sen 5x + cos2x - sen2x = sen 3x - cos 6x; dove cos2x - sen2x = cos 2x e quindi sen 5x + cos 2x = sen 3x - cos 6x; infine, spostando i seni a primo membro e i coseni al secondo, otteniamo una equazione a cui si possono applicare le prostaferesi sen 5x - sen 3x = - (cos 2x + cos 6x), ottenendo cos 4x sen x = - cos 4x cos 2x e quindi cos 4x (sen x + cos 2x) = 0 da cui si ottengono le equazioni più semplici cos 4x = 0 e sen x + cos 2x = 0 con la prima che da 4x = π 2 + kπ ![]() La seconda equazione, cioè sen x + cos 2x = 0, va elaborata osservando che a cos 2x si può sostituire la formula di duplicazione del coseno, quindi si ottiene sen x + cos2 x - sen2x = 0 e poichè per l'identità trigonometrica cos2 x = 1 - sen2 x, si ottiene sen x + 1 - sen2 x - sen2x = 0 ![]()
|
![]() | ☆ 5) Risolvere l'equazione
cos 5x + cos 3x = sen3x + sen x.
Applichiamo prostaferesi sia al primo che al secondo membro: 2 cos 4x cos x = 2 sen 2x cos x portando poi tutto a primo membro e mettendo a fattor comune cos x (cos 4x - sen 2x) = 0; ottenendo quindi il sistema
Le ultime tre soluzioni possono essere messe in unione tra loro perchè guardando la lo disposizione sulla circonferenza goniometrica, si vede che formano un sistema di sei angoli disposti con una periodicità di 60° sull'intera circonferenza, come da figura a lato; e quindi si può scrivere in maniera compatta ![]() x2 = π 12 + k π 3 e così per k ∈ ![]() ![]() |
![]() | ☆ 1) Risolvere la disequazione
sen 4x - sen 3x + sen 2x > 0.
Determiniamo prima il campo di esistenza, trovando gli zeri (da escludere, perchè le soluzioni devono essere > 0 ) dell'equazione Elaboriamo, fattorizzandolo, pertanto il primo membro; applicando prostaferesi ai seni di angoli pari
2sen 3x cos x - sen 3x = 0
Adesso studiamo il segno dei singoli fattori della disequazione
![]() ![]() ![]() (sen 2x cos x + cos 2x sen x) (2 cos x - 1) = 0 ![]() (2 sen x cos2 x + cos2 x sen x - sen2 x sen x) (2 cos x - 1) = 0 ![]() ![]() sen x (3 cos2 x - sen2 x) (2 cos x - 1) = 0 ![]() sen x (3 - 3 sen2 x - sen2 x) (2 cos x - 1) = 0 ![]() ![]()
(come visto, i fattori sono 3: sen x > 0; 3 - 4 sen2 x > 0 e 2 cos x - 1 > 0) è minore di zero, mentre a tratto continuo gli intervalli angolari dove il fattore è maggiore di zero; infine i pallini indicano gli zeri, cioè l'angolo a cui il fattore si azzera. Ovviamente il segno dell'intero prodotto si ottiene dal prodotto dei segni dei tre fattori. Gli intervalli angolari che soddisfano la disequazione sono quelli con segno globale positivo, ovviamente. In definitiva si ha
2kπ < x <
π3
+ 2kπ
π3
+ 2kπ < x <
23
π + 2kπ
π + 2kπ < x <
43
π + 2kπ
|
![]() | ☆ 2) Risolvere la disequazione
sen3 x + sen2 x cos x - 3 sen x cos2 x - 3 cos3 x < 0.
Se x ≠ π 2 + kπ si può scrivere: cos3 x (sen3 x cos3 x + sen2 x cos x cos3 x - 3 sen x cos2 x cos3 x - 3 cos3 x cos3 x ) < 0 ![]() ![]() cos3 x [tg2 x (tg x + 1) - 3 (tg x + 1)] < 0 ![]() |
![]() |
Il primo fattore è cos3 x > 0 ![]()
(3
2
π + 2kπ
< x ≤ 2kπ)
U
(2kπ ≤ x <
π
2
+ 2kπ)
gli estremi degli intervalli angolari esclusi lo sono perchè in essi il coseno si annulla; si noti inoltre che per indicare gli intervalli angolari si cerca di evitare valori angolari negativi, facendo ricadere per comodità gli stessi nel primo angolo giro ed espressi in forma positiva; così ad esempio non si considera l'angolo - π 4 , ma conviene considerare l'angolo equivalente 7 4 π Il secondo fattore di cui si studia il segno è (tg x + 1) > 0 ![]() Nel grafico relativo, a sinistra, in rosso come al solito sono riportati gli intervalli angolari che soddisfano la disequazione elementare (tg x + 1) > 0 e i pallini verdi indicano gli zeri o altri valori angolari da escludere; in sostanza abbiamo le seguenti soluzioni
2kπ < x <
π
2
+ 2kπ ed anche
3
4
π + 2kπ < x <
π + 2kπ
e quindi
π + 2kπ < x <
3
2
π + 2kπ
e infine 7 4 π + 2kπ < x < 2π + 2kπ |
![]() ![]() |
Per finire, le soluzioni della disequazione elementare relativa al terzo fattore, cioè
tg2 x - 3 > 0
per la quale si ha,
avendo trovato gli zeri della equazione associata, che le soluzioni della disequazione in termini di tangenti, derivanti da
(tg x - √3) (tg x + √3) > 0
sono, come illustrato qui a lato
![]() mentre per le soluzioni angolari, come riportato nel terzo grafico più a sinistra, partendo sempre dall'alto, evidentemente si ha
π
3
+ 2kπ < x <
2
3
π + 2kπ
ed anche
4
3
π + 2kπ < x <
5
3
π + 2kπ ma con x ≠
π
2
+ kπ
Determinato come variano i segni dei tre fattori della disequazione, riportiamoli tutti in un grafico, supponiamo a circonferenze concentriche, ma che potrebbe essere anche lineare, così da determinare il segno complessivo del prodotto dei tre fattori e come varia con l'angolo, in modo da torvare le soluzioni della disequazione.
|
![]() ![]() ![]() | ☆ 3) Risolvere la disequazione
cos3 x + cos2 x sen x - 3 cos x sen2 x - 3 sen3 x < 0.
Se x ≠ 2kπ (da escludere perchè il seno è nullo) si può moltiplicare e dividere per sen3 x, ottenendo sen3 x ( cos3 x sen3 x + cos2 x sen x sen3 x - 3 cos x sen2 x sen3 x - 3 sen3 x sen3 x ) < 0 ![]() ![]() Studiamo il segno dei singoli fattori l'intervallo angolare in cui risulta verificata la disequazione elementare sen3 x > 0 è quello indicato a lato nella figura più in alto, e risulta quindi sen3 x > 0 ![]() La seconda illustrazione in mezzo, che riporta il grafico della cotangente, indica gli intervalli angolari in cui risulta verificata la disequazione elementare cotg x + 1 > 0 per la quale evidentemente risulta cotg x + 1 > 0 ![]() ![]()
(π
2
+
2kπ < x <
3
4
π +
2kπ) U (π + 2kπ < x <
3
2
π +
2kπ) U (
3
2
π +
2kπ < x <
7
4
π +
2kπ)
A questo punto consideriamo la terza disequazione elementare, vale a dire cotg2 x - 3 > 0 per la quale vale il terzo grafico, più in basso, dove risulta cotg2 x - 3 > 0 ![]() Dalla situazione illustrata nella figura a lato, dove in rosso sono i valori che soddisfano la disequazione elementare cotg2 x - 3 > 0, mentre in verde chiaro i valori angolari da escludere, perchè sono zeri dell'equazione associata o valori non compresi, si deduce che gli intervalli angolari cercati, soddisfacenti la suddetta disequazione elementare, sono
(2kπ
< x <
π
6
+ 2kπ) U
(5
6
π + 2kπ < x <
π + 2kπ) U
(
7
6
π + 2kπ < x <
π
2
+ 2kπ
)
U
(11
6
π + 2kπ
< x <
2kπ + 2kπ)
| |||||
In definitiva, mettendo tutte le soluzioni trovate per le disequazioni elementari relative ai singoli fattori in un unico grafico e determinando il segno globale per ogni intervallo angolare, ricordando che vanno scelti gli intervalli angolari per i quali il segno comp,essivo è negativo, si ottiene | ||||||
|
Il Teorema della corda | ||||||||
![]() Il teorema della corda mette in relazione corda, angolo al centro e alla circonferenza sottesi dalla corda, con il raggio/diametro della circonferenza.
Intanto da un teorema di geometria euclidea si sa che l'angolo al centro che sottende la corda
(2α) è
sempre la metà di quello alla circonferenza (α).
Il teorema si può enunciare dicendo In una circonferenza, la misura di una corda è data dal prodotto del diametro per il seno di uno qualunque degli angoli alla circonferenza che sottendono la corda
Si distinguono, così, tre casi:
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![]() | Si enuncia dicendo
Dato un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) ABC la misura di un lato si calcola con la somma
dei prodotti degli altri due per i rispettivi coseni degli angoli adiacenti
Guardando la figura a sinistra, si comprende facilmente che per arrivare a dimostrare la tesi, basta applicare il teorema fondamentale dei triangoli rettangoli ai due triangoli ACH e BCH per i quali si ha AH = b cos α ed anche BH = a cos β e quindi AH + BH = c =  b cos α + a cos β | |
![]() | In maniera analoga per la figura accanto, poichè si ha CH' = b cos γ ed anche BH' = c cos β e quindi BH' + CH' = a =  b cos γ + c cos β | |
![]() | In maniera analoga per la figura accanto, poichè si ha CH'' = a cos γ ed anche AH'' = c cos α e quindi BH'' + AH'' = b =  a cos γ + c cos α |
![]() | Il Teorema di Carnot o Teorema del coseno in un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) si può enunciare, dicendo
Dato un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) ABC il quadrato della misura di un lato
(ad esempio a) si calcola
con la somma dei quadrati degli altri due (b, c) diminuita del loro doppio prodotto con il coseno dell'angolo da essi formato quindi, con riferimento alla figura a lato, in formule si ha a2 = b2 + c2 - 2 bc cos α Dal triangolo rettangolo BCH si ha a2 = BH2 + CH2 dove BH2 = (c - AH)2 = c2 + AH2 - 2 c AH con AH = b cos α e AH2 = b2 cos2 α mentre dal triangolo ACH si ha CH2 = b2 sen2 α e sostituendo, si ha
a2 =
BH2 + CH2 =
c2 + AH2 - 2 c AH
+ CH2 = c2 + b2 cos2 α
- 2 c b cos α + b2 sen2 α =
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![]() | La dimostrazione si deve fare anche nel caso di un triangolo scaleno ottusangolo, come nella figura a lato.
A tal proposito, si ha a2 = BH2 + CH2 dove BH = AH - c e CH = b sen α; sostituendo si ha a2 = (AH - c)2 + b2 sen2 α; d'altra parte risulta anche AH = b cos α e sostituendo si ottiene, in definitiva a2 = (b cos α - c)2 + b2 sen2 α = b2 cos2 α + c2 - 2 bc cos α + b2 sen2 α = b2 (cos2 α + sen2 α) + c2 - 2 bc cos α = b2 + c2 - 2 bc cos α C.V.D. avendo in parentesi l'identità goniometrica. | |
![]() | ☆ 1) di un triangolo qualunque calcolare gli elementi incogniti, sapendo che a =
√3 + 1 β = 30° γ = 45° .
Determino l'angolo α per differernza α = 180° - (β + γ) = 180° - 75° = 105° quindi con il teorema dei seni determino i lati incogniti a sen α = b sen β = c sen γ ottenendo b = a sen β sen α e c = a sen γ sen α dovendo calcolare sen α essendo sen β sen γ valori noti; e quindi sen α = sen 105° = cos 15° = cos (45° - 30°) = cos 45° cos 30° + sen 45° sen 30° = √2 2 · √3 2 + √2 2 · 1 2 = 1 4 (√6 + √2) e per finire b = a sen β sen α = (√3 + 1) · 1 2 · 4 · 1 √6 + √2 = 2 (√3 + 1) √6 + √2 = 2 (√3 + 1) (√6 - √2) (√6 + √2) (√6 - √2) = (√3 + 1) (√6 - √2) 2 = √2 in modo analogo c = a sen γ sen α = (√3 + 1) · √2 2 · 4 √6 + √2 = 2 (√6 + √2) √6 + √2 = 2 |