Primi elementi di goniometria


Per capire le definizioni di seno e coseno, entità legate al valore dell'angolo,
bisogna rifarsi e ragionare con la circonferenza (o cerchio) goniometrica, cioè
una circonferenza centrata nell'origine degli assi cartesiani ortogonali e di raggio unitario

In essa si è indicato sen α  =  PT'  =  OT
e   cos α  =  OT'  =  PT
ed è immediato concludere che si tratta di valori che dipendono esclusivamente dall'angolo e sono alla base di tutta lo goniometria e trigonometria.
Allo stesso modo è facile rendersi conto che il campo di variazione è [-1, +1], potendo assumere in valore assoluto quello del raggio, supposto unitario.
E se invece non ci riferiamo alla circonferenza gononiometrica, ma ad una di raggio qualunque?
Nel caso in cui la circonferenza non abbia raggio unitario, possiamo immaginare la situazione della figura a sinistra, dove si individuano i triangoli rettangoli   P'OH'   e   POH sono simili con ipotenuse coincidenti con il raggio unitario della circonferenza goniometrica (in colore) e raggio r della circonferenza generica in cui  

PÔH  =  P'ÔH'  =  α   |   cos α  =  T'P'    

sen α  =  H'P'

tutti elementi della circonferenza di raggio unitario che non è tracciata.
In   POH  i cateti sono x  =  PT   e   y  =  PH, mentre l'ipotenusa è r.
Per i teoremi di proporzionalità nei triangoli simili, si può scrivere
1 : r  =  cos α : x
cioè
r · cos α  =  1 · x   vale a dire   cos α  =  x r ·
e analogamente

1 : r  =  sen α : y

cioè
r · sen α  =  1 · y     sen α  =  y r

che sono le formule di calcolo di seno e coseno per una circonferenza qualunque; potremmo dire le coordinate x, y normalizzate a UNO.

Dalla circonferenza goniometrica si ricava la prima relazione goniometrica fondamentale che lega seno e coseno di un angolo, applicando semplicemente il  Teorema di Pitagora

sen2 α  +  cos2 α  =  1


Osservando il grafico relativo, per semplicità, alla circonferenza goniometrica si può desumere l'andamento di seno e coseno nei quattro quadranti in cui viene diviso, partendo dall'angolo   α  =  0, per il quale evidentemente risulta sen α  =  0;   cos α  =  1.
Man mano che l'angolo α cresce nel 1° quadrante verso π 2 , cioè 90°,   sen α → 1 mentre cos α → 0, per cui a 90° evidentemente si ha   sen 90° = 1 mentre   cos 90° = 0.
(Figura a sinistra)
Nel primo quadrante occorre mettere in evidenza la relazione che c'è tra angoli associati complementari, la cui somma cioè è uguale a 90°, per i quali valgono le relazioni, come è facile desumere,
cos α = sen (90° - α);   sen α = cos (90° - α): tipico esempio la coppia di complementari 30° e 60°, per i quali più avanti sarà fatta una discussione (figura a sinistra)
Dopo i 90° seno e coseno continuano a diminuire, e quindi il coseno assume valori negativi, mentre il seno valori positivi minori di 1.
Nel 2° quadrante si osserva una cosa da notare, riguardante gli archi associati supplementari, cioè angoli la cui somma è uguale a π; per essi vale la relazione   cos(π - α)  =  - cos α
ed anche sen(π - α)  =  sen α   (figura a destra)
Se consideriamo il 1° e il 3° quadrante, allora viene fuori il confronto tra angoli che differiscono di 180°, cioè angoli  
α e π + α; e in questo caso si evince che i valori di seno e coseno sono opposti, cioè risulta
cos (π + α)  =  - cos α   e anche  
sen (π + α)  =  - sen α
(figura qui a sinistra)

Per gli angoli opposti, tipo α e - α, risulta invece facilmente che i coseni sono uguali e i seni opposti
cos α  =  cos (- α)   e   sen α  =  - sen (-α)
(figura a destra)

A questo punto si comprende facilmente perchè quando si considerano le formule inverse della identità trigonometrica fondamentale, occorre considerare il doppio segno per la estrazione di radice quadrata

sen2 α  +  cos2 α  =  1       cos2 α  =  1 - sen2 α       cos α  =  ± √1 - sen2 α     o anche     sen α  =  ± √1 - cos2 α

Il doppio segno oltre a discendere dalla teoria di estrazione della radice, è giustificato anche goniometricamente perchè ad un seno o coseno di un angolo, corrispondono sempre coseno o seno di angoli associati che sono sempre di segno opposto, come visto.

E cominciamo a vedere qualche valore notevole di seno e coseno per gli angoli di utilizzo comune, cominciando da quello di 30° (o   π 6 se espresso in radianti), facendo riferimento alla immagine a lato, dove è rappresentata la circonferenza goniometrica di raggio   OP = OP' = 1 (unitario ); con relativo esagono regolare inscritto, il cui lato   PP' = 1 è evidentemente uguale al raggio unitario della circonferenza.
D'altra parte è   PÔH = 30°   e appare chiaro che cos PÔH  =  cos 30°  =  3 2; come risulta altrettanto chiaro che  
sen PÔH  =  sen 30°  =  1 2 .

Infine ricordando che per angoli complementari, detto α uno di essi, valgono le relazioni     sen α  =  cos(90° - α)   e   cos α  =  sen (90° - α), si può completare la tabella
sen 60°  =  cos 30°  =  3 2   e anche   cos 60°  =  sen 30°  =  1 2
e procedere con il calcolo di tangenti e cotangenti

tan π 6  =  sen 30° cos 30°  =  1 2 · 2 3  =  3 3  =  cotan π 3     |     tan π 3  =  sen 60° cos 60°  =  3 2 · 2 1  =  √3  =  cotan π 6

In maniera altrettanto semplice, si deducono i valori di seno, coseno e tangente per l'angolo di   45°  ( π 4 )   dal momento che, facendo riferimento alla figura qui accanto, il quadrilatero PHOH' è un quadrato per il quale la diagonale  

PO = 1   mentre   PH = OH  =  sen 45° = cos 45°   da queste considerazioni si deduce che

cos245° + sen245°  =  1     sen245° + sen245°  =  1     2 sen245°  =  1     sen 45°  =  2 2  =  cos 45°   mentre per la tangente e cotangente si ha   tan 45°  =  sen 45° cos 45°  =  2 2 · 2 2  =  1     |     cotg 45°  =  1 tg 45°  =  1
Altre interessanti conclusioni si traggono considerando il decagono regolare inscritto per il quale la geometria razionale euclidea insegna che il suo lato è uguale alla sezione aurea del raggio della circonferenza circoscritta; dove s'intende che
La sezione aurea di un segmento è data dalla parte di segmento che è media proporzionale tra la misura del segmento e la parte di esso restante
Cioè, dato   il segmento AB e detta AH la sua parte aurea, per definizione deve risultare  
AB : AH  =  AH : HB     AH2 = AB · HB      AH2 = AB · (AB - AH)     AH2 + AB · AH - AB2  =  0   e dividendo tutto per AB2, si ha
AH2 + AH - 1  =  0   cioè si passa dalle entità geometriche alle loro misure, ottenendo un'equazione di 2° in AH che ha due soluzioni di cui una negativa che va scartata non avendo senso fisico e l'altra è   AH  =  5 - 1 2
Nel caso del decagono regolare risulta che il lato   l   è la   sezione aurea del raggio r della circonferenza circoscritta   e quindi si può scrivere
l   =   5 - 1 2 r     e l'angolo al centro che lo sottende è ovviamente di 36° dal momento che i lati sono 10, il decagono è appunto regolare e l'angolo giro è 360°, anche se son tutte cose abbastanza ovvie.
Nel caso poi della circonferenza goniometrica, essendo   r = 1, si può scrivere   l   =  MN  =  5 - 1 2   di conseguenza dalla figura si ricava immediatamente   sen 18°  =  l 2  =  5 - 1 4     cos 72°  =  5 - 1 4   (complementare di 18°!)
Dal seno poi si ricava il coseno, grazie all'identità trigonometrica   cos 18°  =  + √1 - sen2 18°   con   sen2 18°  =  6 - 2 √5 16   e quindi, sostituendo ed elaborando, si ottiene un radicale doppio irriducibile   cos 18°  =  + 10 + 2 √5 4   avendo scelto il segno positivo perchè l'angolo cade nel primo quadrante.

Ovviamente risulta pure per l'angolo complementare   sen 72°  =  + 10 + 2 √5 4   ricordiamo infine che   18°  =  π 10
In maniera semplice si potranno ricavare seno e coseno di   - π 10 ,   di   9 10 π   e di   11 10 π


Tracciando il grafico della variazione del seno al variare dell'angolo, si ottiene la sinusoide che riassume le principali caratteristiche del seno; vale a dire, ha per codominio l'intervallo chiuso [-1, +1], è definita e continua su tutto l'insieme dei numeri reali, è periodica di e risulta sfasata di 90° rispetto alla cosinusoide.
Analogamente, tracciando il grafico della variazione del coseno al variare dell'angolo, si ottiene la cosinusoide che riassume le principali caratteristiche del seno; vale a dire, ha per codominio l'intervallo chiuso [-1, +1], è definita e continua su tutto l'insieme dei numeri reali, è periodica di e risulta sfasata di 90° rispetto alla sinusoide.


Nella figura a sinistra dove è rappresentata la circonferenza goniometrica di raggio unitario, consideriamo il segmento TP', staccato prolungando il raggio fino ad incontrare nel punto T la tangente alla circonferenza nel punto P'; la misura di questo segmento TP' ha un significato particolare, di particolare importanza, da individuare un'altra entità goniometrica, fondamentale al pari di seno e coseno di un angolo: la tangente dell'angolo α, indicata con tg α   quindi   tg α = TP'.
E mettendo in proporzione gli elementi corrispondenti dei due triangoli rettangoli simili   POH   e   TOP', si ottiene

cos α  :  sen α  =  1  :  tg α     cos α · tg α  =  1 · sen α     tg α  =  sen α cos α
A questo punto, consideriamo in figura il segmento   Q'T' la cui misura è fissa a parità di angolo α e quindi è un'altra entità goniometrica caratteristica legata all'angolo e solo da esso dipendente, che chiamiamo cotangente dell'angolo α e che è cateto del triangolo rettangolo OQ'T' che è in relazione di proporzionalità con i lati corrispondenti del triangolo rettangolo simile   OQP, così da poter scrivere
cos α  :  sen α  =  cotg α  :  1    sen α · cotg α  =  1 · cos α     cotg α  =  cos α sen α
chiamata   terza relazione goniometrica fondamentale

Nella figura a sinistra dove è rappresentata la circonferenza goniometrica di raggio unitario, consideriamo il segmento   OS, ottenuto tracciando la tangente alla circonferenza nel punto   P, fino a tagliare l'asse delle ascisse nel punto   S; il segmento OS, che fa parte dell'asse delle ascisse, è chiamato sec α, secante di α ed è ugaule, come è facile vedere, all'inverso del cos α: il triangolo OPS, rettangolo in P, è simile al triangolo rettangolo OPS' e quindi si può impostare la proporzionalità tra lati corrispondenti, tenendo presente che sec α  =  OS
cos α  :  1  =  1  :  OS     sec α · cos α  =  1     sec α  =  1 cos α


Nella medesima figura è tracciata anche la cosec α  =  OS' che sempre per la proporzionalità tra lati di triangoli rettangoli simili, consente di scrivere
sen α  :  1  =  1  :  OS'     cosec α · sen α  =  1     cosec α  =  1 sen α


Nel caso della tangente, come in quello successivo della cotangente, nella formula di definizione abbiamo un denominatore ( cos α  o  sen α) che periodicamente (ogni 180°) si annulla e quindi in corrispondenza tangente e cotangente non esistono, o in linguaggio matematico tendono a   ± ∞.
Questo significa che la tangente è definita nell'insieme dei numeri reali,  

∀α  ≠  π 2 + kπ, ∀k ∈ ... -3, -2, -1, 0, +1, +2, +3, ...   e la cosa è evidente guardando la figura precedente relativa alla tangente dove il prolungamento del raggio unitario interseca la retta tangente alla circonferenza nel punto T che si va via via allontanando man mano che l'angolo α → 90° fino a quando, in condizioni di parallelismo, la retta tangente non è più intersecata.
Tutto questo si ripete periodicamente ogni π radianti.
È possibile esprimere seno e coseno in funzione della tangente dell'angolo; per ricavare le formule, si parta dalla formula della tangente   tg α  =  sen α cos α ;   elevando al quadrato  
tg2 α  =  sen2 α cos2 α     tg2 α · cos2 α  =  sen2 α    

sen2 α  =  tg2 α 1 + tg2 α     sen α  =  ± tg α 1 + tg2 α

e si vede che tg α → ± ∞     sen α → 0

In modo analogo si trova che     cos α  =  ± 1 1 + tg2 α     e si ricava facilmente che se   tg α → ± ∞     cos α → 1
Come detto per la tangente, anche la cotangente è periodica di 180° e non esiste in corrispondenza dell'annullamento del seno, visto che nella formula si trova al denominatore.
Quindi si può dire che la cotangente è definita a patto risulti α ≠ kπ, ∀k ∈ ... -3, -2, -1, 0, +1, +2, +3, ..., cioè all'insieme dei numeri interi relativi.

Per il calcolo di sen α   e di cos α , si può fare ricorso anche a formule in funzione della cotangente, così come per la tangente; procedendo in modo analogo si ottiene

cos α  =  ± cotg α 1 + cotg2 α   e per il seno   sen α  =  ± 1 1 + cotg2 α   e ancora una volta   cotg α → ± ∞     sen α → 0     cos α → 1




Consideriamo la circonferenza goniometrica di raggio unitario e gli angoli   α  =  AÔP   |   β  =  BÔP   |   α - β  =  AÔB   |   α - β  =  CÔP   quest'ultima uguaglianza per costruzione.
Sappiamo inoltre che  
A(cosα; senα)   |   C(cos(α-β); sen(α-β))   |   B(cosβ; senβ)  |   P(1; 0)

perchè abbiamo a che fare con la circonferenza goniometrica di raggio unitario. Per costruzione le corde   AB  e  CP   hanno lunghezza uguale e quindi si può scrivere   AB2  =  CP2   vale a dire

(xA - xB)2 + (yA - yB)2  =  (xC - xP)2 + (yC - yP)2   e sostituendo le rispettive coordinate  

(cosα - cosβ)2 + (senα - senβ)2  =  [cos(α - β) - 1]2 + [sen(α - β) - 0]2  

e sviluppando i quadrati, tenendo le parentesi per evidenziare  

(cos2α + cos2β - 2 cosα cosβ) + (sen2α + sen2β - 2 senα senβ)   =   [cos2(α - β) + 1 - 2 cos(α - β)] + sen2(α - β)

e ricordando l'unità trigonometrica fondamentale, possiamo scrivere  

 cos2α  =  1 - sen2α     |     cos2β  =  1 - sen2β     |     cos2(α - β)  =  1 - sen2(α - β)   e, sostituendo nella precedente espressione, otteniamo
1 - sen2α + 1 - sen2β - 2 cosα cosβ + sen2α + sen2β - 2 senα senβ)   =   1 - sen2(α - β + 1 - 2 cos(α - β)] + sen2(α - β)
semplificando

2 - 2 cosα cosβ + - 2 senα senβ   =   2 - 2 cos(α - β)

in definitiva

cos(α - β)  =  cosα cosβ + senα senβ


Partendo da questa relazione trovata, se ne possono determinare altre analoghe a questa.

Per cominciare, vediamo come trovare la formula per calcolare   cos(α + β); basterà osservare che possiamo scrivere   cos[α - (- β)]   così che si ottiene  

cos[α - (- β)]   =   cosα cos(-β) + senα sen(-β)   e poichè cos(-β) = cos β   e   sen(-β) = - sen β &bsp;

andando a sostituire, si ottiene
cos(α + β)  =  cos α cos β - sen α sen β

Successivamente vediamo come si possa calcolare il   sen(α + β).
Per fare ciò, ricordiamo che per angoli complementari vale la formula cos(90°- β) = sen β e quindi si può porre  

sen(α + β)  =  cos[90° - (α + β)]  =  cos[(90° - α) - β)]  =  cos(90° - α) cos β + sen(90° - α) sen β

e poichè   cos(90° - α) = sen α   e   sen (90° - α) = cos α   sostituendo, si ottiene il risultato finale

sen(α + β)  =  sen α cos β + cos α sen β




In modo analogo possiamo calcolare   sen(α - β); basta infatti scrivere   sen(α + (- β)), per ricondursi al caso precedente, ottenendo

sen(α - β)  =  cos[90° - (α - β)]  =  cos[(90° - α) + β)]  =  cos(90° - α) cos β - sen(90° - α) sen β

e come prima per la complementarietà degli angoli, si ottiene
sen(α - β)  =  sen α cos β - cos α sen β


Per trovare le formule relative a tangente e cotangente di somma di angoli, si procede in maniera diretta:

tan (α + β)  =  sen (α + β) cos (α + β)  =  sen α cos β + cos α sen β cos α cos β - sen α sen β  =  sen α cos β + cos α sen β cos α cos β - sen α sen β · cos α cos β cos α cos β

Osservando che si è moltiplicato numeratore e denominatore per   cos α cos β,   ottenendo infine

tan (α ± β)  =  tan α ± tan β 1 tan α tan β
avendo compreso anche la tangente della differenza di angoli.
In modo analogo per la cotangente si trova
cotan (α ± β)  =  cotan α cotan β 1 cotan α ± cotan β


Da queste formule relative alla somma di angoli si ricavano le  formule di duplicazione degli archi, calcolando di seno, coseno, tangente di un angolo doppio; bastando porre nelle formule al posto di

α + β α + α; in questo modo si ottiene
sen 2 α  =  2 sen α cos α


cos 2 α  =  cos2 α - sen2 α


tan 2 α  =  2 tan α 1 - tan2 α


cotan 2 α  =  cotan2 α - 1 2 cotan α

A questo punto passiamo alle formule di bisezione degli archi, per ottenere seno, coseno, ecc.. per l'angolo   α 2   in funzione di   cos α; a questo proposito, partendo dalla duplicazione del coseno, si ha
cos α  =  cos2 α 2 - sen2 α 2  =  (1 - sen 2 α 2 ) - sen 2 α 2  =  1 - 2 sen 2 α 2     sen 2 α 2  =  1 - cos α 2     sen α 2  = 

dove la scelta del segno dipende dal quadrante dove cade l'angolo   α 2   e così si ha, analogamente   cos α 2  =    e   tan α 2  = 

sen α 2  =                    cos α 2  =                    tan α 2  = 


Formule parametriche razionali


Per la risoluzione di alcune equazioni goniometriche lineari in sen x e cos x, tornano utili le formule per trovare sen α e cos α in funzione di tan α 2 ;   indicando con   t  =  tan α 2 ,   abbiamo dalle formule di duplicazione
sen α  =  2 sen α 2 cos α 2     d'altra parte, posto come detto, t  =  tan α 2   si ha   sen α 2  =  ± t 1 + t2     e   cos α 2  =  ± 1 1 + t2   e andando a sostituire nella formula di duplicazione del seno, otteniamo  
sen α  =  2 t 1 + t2   e così in maniera analoga nella formula di duplicazione del coseno   cos α  =  cos2 α 2  -  sen2 α 2  =  1 1 + t2  -  t2 1 + t2  =  1 - t2 1 + t2

Le formule di Prostaferesi

Per ricavarsi le formule di prostaferesi si parte dalle formule relative a somma e differenza di angoli
sen(α + β)  =  sen α cos β + cos α sen β
sen(α - β)  =  sen α cos β - cos α sen β
sommando membro a membro
sen(α + β) + sen(α - β)  =  sen α cos β + cos α sen β + sen α cos β - cos α sen β  =  2 sen α cos β
      posto       α + β = p
α - β = q
            α = p + q 2
        β = p - q 2
  e sostituendo                  
        sen p + sen q  =  2 sen p + q 2  · cos p - q 2        
analogamente, sottraendo membro a membro
sen(α + β) - sen(α - β)  =  sen α cos β + cos α sen β - sen α cos β + cos α sen β  =  2 cos α sen β
      posto
sempre      
α + β = p
α - β = q
            α = p + q 2
        β = p - q 2
  e sostituendo                  
        sen p - sen q  =  2 cos p + q 2  · sen p - q 2        

E così per i coseni di somma e differenza di angoli
cos(α + β)  =  cos α cos β - sen α sen β
cos(α - β)  =  cos α cos β + sen α sen β
sommando membro a membro
cos(α + β) + cos(α - β)  =  cos α cos β - sen α sen β + cos α cos β + sen α sen β  =  2 cos α cos β
      posto
   ancora  
α + β = p
α - β = q
            α = p + q 2
        β = p - q 2
  e sostituendo                  
        cos p + cos q  =  2 cos p + q 2  · cos p - q 2        
analogamente, sottraendo membro a membro
cos(α + β) - cos(α - β)  =  cos α cos β - sen α sen β - cos α cos β - sen α sen β  =  - 2 sen α sen β
      posto
    infine  
α + β = p
α - β = q
            α = p + q 2
        β = p - q 2
  e sostituendo                  
        cos p - cos q  = - 2 sen p + q 2  · sen p - q 2        


☆   1)   Vediamo a questo punto, con esempi, come sia possibile applicare le formule studiate per risolvere determinate equazioni goniometriche; e consideriamo a tal proposito l'equazione  
sen x + cosx - 1 = 0; cominciamo portando a secondo membro il termine noto   sen x + cosx = 1   ed osservando che se moltiplichiamo l'equazione per   2 2 , otteniamo
2 2 sen x  +  2 2 cos x  =  2 2         dove però giova osservare che   2 2   è sia il seno che il coseno di   π 4   e quindi possiamo scrivere

  sen π 4 · sen x  +  cos π 4 · cos x  =  2 2   cioè   cos (π 4 - x)  =  2 2   da cui   π 4 - x  =  π 4 + 2kπ     x  =  2kπ   e anche   π 4 - x  =  - π 4 + 2kπ       x  =  π 2 + 2k π

L'equazione appena risolta appartiene ad un gruppo di equazioni chiamate Equazioni lineari in seno e coseno ed è un caso particolare che può essere ricondotto alla somma/differenza di due angoli α e β. Spesso però non è possibile ricondurle a quel tipo di risoluzione, ed infatti un metodo di risoluzione più generale fa ricorso alle Formule parametriche razionali che verranno illustrate in seguito, tra poco; in base ad esse sen x e cos x si esprimono in funzione di tan x 2 , ottenendosi in genere equazioni di secondo grado nella tangente, usando per semplicità di scrittura la variabile ausiliaria t  =  tan x 2 ; ed allora esse, ricavate in seguito, sono  

sen x 2  =  2 t 1 + t2 ;   e   cos x 2  =  1 - t2 1 + t2 ; e quindi se nell'equazione sen x + cos x - 1  =  0   facciamo la sostituzione, otteniamo  

2 t 1 + t2  +  1 - t2 1 + t2  -  1  =  0     2t + (1 - t2) - (1 + t2)  =  0     2 t2 - 2t  =  0     t2 - t  =  0   cioè t  =  0 e anche t  =  1  

da cui si ricava   x 2  =  k π     x  =  2k π   e anche     x 2  =  π 4  +  k π     x  =  π 2  +  2k π
In realtà quando facciamo la sostituzione con la tangente dell'angolo metà potremmo perdere delle soluzioni che l'uso della tangente esclude in quanto a quei valori dell'angolo la tangente non esiste; queste soluzioni sono   x 2  =  π 2 + k π   che danno per l'angolo x i valori   x  =  π + 2k π   per essere sicuri che non siano soluzioni dell'equazione, andiamo a sostituire all'angolo x   nell'equazione il valore   π   per vedere se verifica o meno l'equazione (quindi si esegue un controllo per così dire diretto); nel caso in esame si ha   sen π + cos π - 1 = 0 - 1 - 1 ≠ 0   quindi non sono soluzioni, per cui le uniche sono quelle precedentemente trovate. Il controllo è necessario farlo ogni qualvolta si usi la suddetta sostituzione.
☆   2)   Risolvere l'equazione   sen ( 2x - π 3 ) + √3 cos ( 2x - π 3 ) - √3  =  0  
Qui conviene fare la sostituzione   φ  =  2x - π 3   ottenendo   sen φ + √3 cos φ - √3  =  0.
Anche questa è equazione lineare in seno e coseno che può essere risolta con le formule parametriche razionali o aggiustandola in modo da ricondurla a seno o coseno di somma o differenza di angoli; in quest'ultimo caso, dividendo l'equazione per 2, si ottiene
1 2 sen φ + 3 2 cos φ - 3 2  =  0     sen π 6 sen φ + cos π 6 cos φ  =  3 2     cos (π 6 - φ)  =  3 2     π 6 - φ  =  ± π 6 + 2k π     φ  =  (1 ± 1) π 6 + 2k π    
    2x - π 3  =  (1 ± 1) π 6 + 2k π     2x  =  π 3 + (1 ± 1) π 6 + 2k π     x  =  π 6 + (1 ± 1) π 12 + k π     x  =  (3 ±1) π 12 + k π
  in forma compatta

che poi si può esplicitare come

una volta scritta l'equazione come   sen φ + √3 cos φ - √3  =  0, dopo la sostituzione con la variabile φ, si può utilizzare il metodo della sostituzione con le formule parametriche razionali funzioni di t = tan (φ/2), ricordando che

sen φ  =  2 t 1 + t2     e che     cos φ  =  1 - t2 1 + t2     dove     t  =  tan φ 2 ;   sostituendo si ha

    2 t 1 + t2  +  √3 1 - t2 1 + t2  -  √3  =  0     2t  +  √3 (1 - t2)  -  √3(1 + t2)  =  0     √3 t2 - t  =  0
da cui si ottiene    

t  =  0     φ1 2  =  arctan 0 = k π     φ1  =  2 kπ     ed anche     t  =  3 3       φ2 2  =  arctan (3 3 )   =   π 6 + k π     φ2   =   π 3 + 2 k π
e per finire operiamo l'ultima sostituzione, mettendo al posto di φ  =  2x - π 3 ; quindi, avremo
2 x1 - π 3   =   φ1   =   2 k π      x1   = π 6 + k π       ed anche       2 x2 - π 3   =   φ2   =   π 3 + 2 k π      x2   = π 3 + k π
☆   3)   Risolvere l'equazione   sen2 x + (1 - √3) sen x cos x - √3 cos2 x = 0.
Questa equazione si può risolvere in modi diversi; intanto rientra nella categoria delle equazioni omogenee, dal momento che il grado totale di tutti i termini è sempre il secondo.
Il termine con coefficiente binomiale si può scindere in due, raccogliendo i quattro termini risultanti a due a due

sen2 x + sen x cos x - √3 sen x cos x - √3 cos2 x = 0     sen x(sen x + cos x) - √3 cos x (sen x + cos x)  =  0    

(sen x + cos x) (sen x - √3 cos x)  =  0
 
            e per la legge di annullamento del prodotto

sen x + cos x  =  0         sen x - √3 cos x  =  0         tan x + 1  =  0         tan x - √3  =  0         tan x  =  -1         tan x  =  √3        

x  =  - π 4 + k π         x  =  π 3 + k π


L'equazione si poteva risolvere dividendo subito per   cos2 x  a patto che   cos x ≠ 0     x ≠ kπ, ottenendo   tan2 x + (1 - √3) tan x - √3  =  0   da cui si ottiene


come gia visto in precedenza.
☆   4)   Risolvere l'equazione   sen 5x + 1 - 2 sen2x  =  sen 3x - cos 6x.
Osserviamo che a primo membro l'espressione   1 - 2 sen2 x,   in virtù dell'identità goniometrica, si può scrivere come   sen 2x + cos2x - 2 sen2x cos2x - sen2x e quindi l'equazione diventa  
sen 5x + cos2x - sen2x  =  sen 3x  -  cos 6x; dove cos2x - sen2x  =  cos 2x   e quindi   sen 5x + cos 2x  =  sen 3x  -  cos 6x; infine, spostando i seni a primo membro e i coseni al secondo, otteniamo una equazione a cui si possono applicare le prostaferesi   sen 5x - sen 3x  =  - (cos 2x + cos 6x), ottenendo   cos 4x sen x  =  - cos 4x cos 2x   e quindi   cos 4x (sen x + cos 2x)  =  0   da cui si ottengono le equazioni più semplici  

cos 4x  =  0  e  sen x + cos 2x  =  0   con la prima che da   4x  =  π 2 + kπ         x  =  π 8 + k π 4
La seconda equazione, cioè   sen x + cos 2x  =  0, va elaborata osservando che a cos 2x si può sostituire la formula di duplicazione del coseno, quindi si ottiene   sen x + cos2 x - sen2x =  0   e poichè per l'identità trigonometrica cos2 x  =  1 - sen2 x, si ottiene

sen x + 1 - sen2 x - sen2x =  0     2 sen2 x - sen x - 1  =  0   e quindi   sen x  =  1 ± √1 + 8 4  =  1 ± 3 4   vale a dire

sen x1  =  1
sen x2  =  - 1 2
    x1  =  π 2  +  2k π
    x2,3  =  7 6 π +  2k π


11 6 π +  2k π
      x  =  π 2 π +  2 3 k π   perchè l'ultima formula è
  l'unione delle tre precedenti,
  dal momento che tutte e
  tre formano,   partendo da   π 2 ,
  una periodicità di   2 3 π
☆   5)   Risolvere l'equazione   cos 5x + cos 3x  =  sen3x + sen x.
Applichiamo prostaferesi sia al primo che al secondo membro:     2 cos 4x cos x  =  2 sen 2x cos x   portando poi tutto a primo membro e mettendo a fattor comune cos x (cos 4x - sen 2x)  =  0; ottenendo quindi il sistema
cos x  =  0
cos 4x - sen 2x  =  0
  duplicazione
  del coseno
   
x1  =  π 2 + k π
cos2 2x - sen2 2x - sen 2x = 0
  x1  =  π 2 + k π
1 - sen2 2x - sen2 2x - sen 2x  =  0
    equazione di
    2° grado
    in sen 2x      

x1  =  π 2 + k π
2 sen2 2x + sen 2x - 1 = 0  
  risolviamo
  l'equazione
  di 2° grado
x1  =  π 2 + k π
sen 2x  =  - 1 ± √1 + 8 4
  x1  =  π 2 + k π
sen 2x  =  - 1 ± 3 4  =  -1 1 2
 
x1  =  π 2 + k π
2 x2 = - π 2 + 2kπ     x2 = - π 4 + kπ
2 x3 = π 6 + 2kπ     x3 =   π 12 + kπ
2 x4 = 5 6 π + 2kπ     x4 =   5 12 π + kπ

Le ultime tre soluzioni possono essere messe in unione tra loro perchè guardando la lo disposizione sulla circonferenza goniometrica, si vede che formano un sistema di sei angoli disposti con una periodicità di 60° sull'intera circonferenza, come da figura a lato; e quindi si può scrivere in maniera compatta
x1  =  π 2 + k π
x2  =  π 12 + k π 3
    e così per   k ∈ 0, 1, 2, ..., 5   viene descritto il primo angolo giro di soluzioni.

☆   1)   Risolvere la disequazione   sen 4x - sen 3x + sen 2x  >   0.
Determiniamo prima il campo di esistenza, trovando gli zeri (da escludere, perchè le soluzioni devono essere > 0 ) dell'equazione
Elaboriamo, fattorizzandolo, pertanto il primo membro; applicando prostaferesi ai seni di angoli pari    

2sen 3x cos x - sen 3x   =   0         sen 3x (2 cos x - 1)  =   0        sen (2x + x) (2 cos x - 1)  =   0        

(sen 2x cos x + cos 2x sen x) (2 cos x - 1)  =   0        

(2 sen x cos2 x + cos2 x sen x - sen2 x sen x) (2 cos x - 1)  =   0         (3 sen x cos2 x - sen3 x) (2 cos x - 1)  =   0        

sen x (3 cos2 x - sen2 x) (2 cos x - 1)  =   0        

sen x (3 - 3 sen2 x - sen2 x) (2 cos x - 1)  =   0         sen x (3 - 4 sen2 x) (2 cos x - 1)  =   0        

sen x  =  0
3 - 4 sen2 x  =  0
2 cos x - 1  =  0
    sen x  =  0
sen x  =  ±√3 2
cos x  =  ± 1 2
  e quindi la
  disequazione
  accetta tutte
  le soluzioni reali,
  escluso   x ∈   kπ + 2 kπ, ± π 3 + 2 kπ, 2 3 π + 2 kπ, 4 3 π + 2 kπ, 5 3 π + 2 kπ
Adesso studiamo il segno dei singoli fattori della disequazione

sen x > 0     2kπ < x < π + 2kπ   (esclusi, si ribadisce, i pallini rossi sulle ascisse)
3 - 4 sen2 x > 0     - 3 2 < sen x < 3 2     (4 3 π + 2kπ <  x  < 5 3 π + 2kπ)   U   (π 3 + 2kπ < x < 2 3 π + 2kπ)
2 cos x - 1 > 0     cos x > 12     (2kπ - π3 < x < 2kπ)  U  (2k π < x < π3 + 2kπ)

Sulle circonferenze concentriche sono riportati tratteggiati gli intervalli dove il fattore esaminato

(come visto, i fattori sono 3: sen x > 0;   3 - 4 sen2 x > 0   e   2 cos x - 1 > 0)

è minore di zero, mentre a tratto continuo gli intervalli angolari dove il fattore è maggiore di zero; infine i pallini indicano gli zeri, cioè l'angolo a cui il fattore si azzera.
Ovviamente il segno dell'intero prodotto si ottiene dal prodotto dei segni dei tre fattori.
Gli intervalli angolari che soddisfano la disequazione sono quelli con segno globale positivo, ovviamente.
In definitiva si ha
2kπ < x < π3 + 2kπ             π3 + 2kπ < x < 23 π + 2kπ             π + 2kπ < x < 43 π + 2kπ  


☆   2)   Risolvere la disequazione   sen3 x + sen2 x cos x - 3 sen x cos2 x - 3 cos3 x <   0.

Se x ≠ π 2 + kπ si può scrivere:    

cos3 x (sen3 x cos3 x  +  sen2 x cos x cos3 x  -  3 sen x cos2 x cos3 x  -  3 cos3 x cos3 x )  <  0     cos3 x (tg3 x  +  tg2 x  -  3 tg x  -  3)  <  0    

cos3 x [tg2 x (tg x + 1) - 3 (tg x + 1)]  <  0     cos3 x (tg2 x - 3) (tg x + 1)  <  0


A questo punto studiamo il segno dei singoli fattori




Il primo fattore è   cos3 x  >  0     cos x  >  0     e nella figura in alto a sinistra è indicato in rosso l'intervallo angolare in cui la disequazione elementare   cos x  >  0     è verificata; si può scrivere in termini matematici

(3 2 π + 2kπ < x ≤ 2kπ) U (2kπ  ≤  x  <  π 2 + 2kπ)

gli estremi degli intervalli angolari esclusi lo sono perchè in essi il coseno si annulla; si noti inoltre che per indicare gli intervalli angolari si cerca di evitare valori angolari negativi, facendo ricadere per comodità gli stessi nel primo angolo giro ed espressi in forma positiva; così ad esempio non si considera l'angolo   - π 4 , ma conviene considerare l'angolo equivalente   7 4 π


Il secondo fattore di cui si studia il segno è     (tg x + 1)  >  0     tg x  >  -1    

Nel grafico relativo, a sinistra, in rosso come al solito sono riportati gli intervalli angolari che soddisfano la disequazione elementare   (tg x + 1)  >  0   e i pallini verdi indicano gli zeri o altri valori angolari da escludere; in sostanza abbiamo le seguenti soluzioni

2kπ   <   x   < π 2  +  2kπ    ed anche    3 4 π +   2kπ <  x  <   π + 2kπ   e quindi   π  +  2kπ  <  x  <  3 2 π +   2kπ

e infine   7 4 π +   2kπ   <   x   <   2π  +  2kπ
che si possono scrivere come unione di intervalli

(2kπ   <   x   < π 2  +  2kπ)  U  (3 4 π +   2kπ <  x  <   π + 2kπ)  U  (π  +  2kπ  <  x  <  3 2 π +   2kπ)  U  (7 4 π +   2kπ   <   x   <   2π  +  2kπ)



Per finire, le soluzioni della disequazione elementare relativa al terzo fattore, cioè     tg2 x    -  3  >  0   per la quale si ha, avendo trovato gli zeri della equazione associata, che le soluzioni della disequazione in termini di tangenti, derivanti da   (tg x  -  √3) (tg x  +  √3)  >  0     sono, come illustrato qui a lato

  (tg x < - √3)   U   (tg x > + √3)


      mentre per le soluzioni angolari, come riportato nel terzo grafico più a sinistra, partendo sempre dall'alto,
      evidentemente si ha

π 3 + 2kπ  <  x  <  2 3 π + 2kπ   ed anche   4 3 π + 2kπ  <  x  <  5 3 π + 2kπ     ma con   x ≠ π 2 + kπ

Determinato come variano i segni dei tre fattori della disequazione, riportiamoli tutti in un grafico, supponiamo a circonferenze concentriche, ma che potrebbe essere anche lineare, così da determinare il segno complessivo del prodotto dei tre fattori e come varia con l'angolo, in modo da torvare le soluzioni della disequazione.




      Quindi, in definitiva, otteniamo la soluzione           2kπ < x < π 3 + 2kπ
2 3 π + 2kπ < x < 3 4 π + 2kπ
4 3 π + 2kπ < x < 3 2 π + 2kπ
3 2 π + 2kπ < x < 5 3 π + 2kπ
7 4 π + 2kπ < x < 2kπ + 2kπ







☆   3)   Risolvere la disequazione   cos3 x + cos2 x sen x - 3 cos x sen2 x - 3 sen3 x <   0.


Se x ≠ 2kπ (da escludere perchè il seno è nullo) si può moltiplicare e dividere per sen3 x, ottenendo

sen3 x ( cos3 x sen3 x  +  cos2 x sen x sen3 x  -  3 cos x sen2 x sen3 x  -  3 sen3 x sen3 x )  <  0       sen3 x (cotg3 x + cotg 2 x - 3 cotg x - 3)  <  0       sen3 x (cotg2 x - 3) (cotg x + 1)  <  0

Studiamo il segno dei singoli fattori

l'intervallo angolare in cui risulta verificata la disequazione elementare sen3 x > 0   è quello indicato a lato nella figura più in alto, e risulta quindi

sen3 x > 0       2kπ  <  x  <  π  +  2kπ


La seconda illustrazione in mezzo, che riporta il grafico della cotangente, indica gli intervalli angolari in cui risulta verificata la disequazione elementare   cotg x + 1 > 0

per la quale evidentemente risulta

cotg x + 1 > 0       cotg x > -1       2kπ  <  x  <  π 2 + 2kπ     ed anche    

(π 2 + 2kπ < x < 3 4 π + 2kπ)   U  (π + 2kπ  <  x  <  3 2 π + 2kπ)   U  ( 3 2 π + 2kπ < x < 7 4 π + 2kπ)

A questo punto consideriamo la terza disequazione elementare, vale a dire   cotg2 x - 3 > 0   per la quale vale il terzo grafico, più in basso, dove risulta

cotg2 x - 3 > 0     (cotgx < - √3)  U  (cotg x  >  √3)  


Dalla situazione illustrata nella figura a lato, dove in rosso sono i valori che soddisfano la disequazione elementare cotg2 x - 3 > 0, mentre in verde chiaro i valori angolari da escludere, perchè sono zeri dell'equazione associata o valori non compresi, si deduce che gli intervalli angolari cercati, soddisfacenti la suddetta disequazione elementare, sono

(2kπ < x < π 6 + 2kπ)   U   (5 6 π + 2kπ < x < π + 2kπ)   U   ( 7 6 π + 2kπ < x < π 2 + 2kπ )   U   (11 6 π + 2kπ < x < 2kπ + 2kπ)




In definitiva, mettendo tutte le soluzioni trovate per le disequazioni elementari relative ai singoli fattori in un unico grafico e determinando il segno globale per ogni intervallo angolare, ricordando che vanno scelti gli intervalli angolari per i quali il segno comp,essivo è negativo, si ottiene

Lo studio del segno dell'intero prodotto a primo membro della disequazione conduce alla seguente soluzione

(π 6 + 2kπ < x < π 2 + 2kπ) U (π 2 + 2kπ < x < 3 4 π + 2kπ) U ( 5 6 π + 2kπ < x < π + 2kπ ) U (π + 2kπ < x < 7 6 π + 2kπ) U ( 7 4 π + 2kπ < x < 11 6 π + 2kπ)

Il primo e secondo intervallo sono contigui, ma separati da uno zero (soluzione dell'equazione associata) a   π 2   come pure a   π

Teoremi per la risoluzione di triangoli qualunque



Il Teorema della corda



Il teorema della corda mette in relazione corda, angolo al centro e alla circonferenza sottesi dalla corda, con il raggio/diametro della circonferenza.
Intanto da un teorema di geometria euclidea si sa che
l'angolo al centro che sottende la corda () è sempre la metà di quello alla circonferenza (α).

Il teorema si può enunciare dicendo
In una circonferenza, la misura di una corda è data dal prodotto del diametro per il seno di uno qualunque degli angoli alla circonferenza che sottendono la corda

Si distinguono, così, tre casi:
  • Caso 1)   la corda AB coincide con il diametro.
    In questo caso detto 2R il diametro, e sapendo da un teorema di geometria euclidea che

    tutti i triangoli inscritti in una semicirconferenza sono rettangoli, con angolo retto alla circonferenza

    si può evidentemente scrivere     AB  =  2R sen AÔB , essendo sen AÔB = 1 poichè appunto AÔB = 90°


  • Caso 2)   il punto P vertice dell'angolo sulla circonferenza si trova da parte opposta alla corda rispetto al centro.
    In questo caso l'altezza OH divide la corda AB e l'angolo in parti uguali, e quindi risulta per il primo teorema dei triangoli rettangoli (che mette in relazione i cateti con l'ipotenusa attraverso il seno angolo opposto o il coseno angolo adiacente)
    AB  =  AH + BH  =  R sen α + R sen α =  2 R sen α oppure ragionando sul fatto che il triangolo AOB è isoscele e quindi gli angoli   AÔH  =  BÔH  =  π - 2α 2  =  (90° - α) e quindi per il teorema delle proiezioni risulta     AB  =  2 R cos (90° - α)  =  2 R sen α


  • Caso 3)   il punto P vertice dell'angolo sulla circonferenza si trova dalla stessa parte della corda rispetto al centro.
    In questo caso, preso sulla circonferenza un punto P' da parte opposta a P rispetto alla corda ABed osservando che per un teorema di geometria euclidea risulta che

    nei quadrilateri inscritti in una circonferenza gli angoli opposti sono supplementari

    per cui se l'angolo   AP'B  =  α   allora   APB  =  180° - α   e quindi per il caso precedente si può scrivere   AB  =  2 R sen α  =  2 R sen (180° - α)   essendo i seni di angoli supplementari uguali.


Il Teorema dei seni

Abbiamo il seguente teorema:  
Dato un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) ABC la misura di un lato è proporzionale al seno dell'angolo opposto

Inscriviamo il triangolo ABC in una circonferenza, come nella figura a sinistra.
Ad ognuno dei lati del triangolo si può applicare il Teorema della Corda, in base al quale si può scrivere  

BC  =  2R sen α   |   AB  =  2R sen γ   |   AC  =  2R sen β       dove R è il raggio della circonferenza circoscritta. Infatti risulta

E quindi applicando il teorema della corda ai singoli lati, si ottiene appunto   BC  =  2R sen α   |   AB  =  2R sen γ   |   AC  =  2R sen β      cioè
2 R  =  a sen α  =  b sen β  =  c sen γ

che si può enunciare anche dicendo

In un triangolo qualunque il rapporto tra la misura di un lato e il seno dell'angolo opposto è uguale al diametro della circonferenza circoscritta

Il Teorema delle proiezioni

Si enuncia dicendo  
Dato un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) ABC la misura di un lato si calcola con la somma dei prodotti degli altri due per i rispettivi coseni degli angoli adiacenti

Guardando la figura a sinistra, si comprende facilmente che per arrivare a dimostrare la tesi, basta applicare il teorema fondamentale dei triangoli rettangoli ai due triangoli   ACH e BCH per i quali si ha
                        AH  =  b cos α ed anche BH  =  a cos β   e quindi   AH + BH  =  c  =  b cos α + a cos β
In maniera analoga per la figura accanto, poichè si ha   CH'  =  b cos γ ed anche BH'  =  c cos β   e quindi   BH' + CH'  =  a  =  b cos γ + c cos β
In maniera analoga per la figura accanto, poichè si ha   CH''  =  a cos γ ed anche AH''  =  c cos α   e quindi   BH'' + AH''  =  b  =  a cos γ + c cos α

Teorema di Carnot o teorema del coseno


Il Teorema di Carnot o Teorema del coseno in un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) si può enunciare, dicendo

Dato un triangolo qualunque (rettangolo, isoscele o scaleno) ABC il quadrato della misura di un lato (ad esempio a) si calcola
con la somma dei quadrati degli altri due (b, c) diminuita del loro doppio prodotto con il coseno dell'angolo da essi formato

quindi, con riferimento alla figura a lato, in formule si ha   a2  =  b2 + c2 - 2 bc cos α

Dal triangolo rettangolo   BCH   si ha    a2  =  BH2  +  CH2    dove    BH2  =  (c  -  AH)2  =  c2  +  AH2  -  2 c AH     con   AH  =  b cos α   e  

AH2  =  b2 cos2 α   mentre dal triangolo   ACH   si ha   CH2  =  b2 sen2 α   e sostituendo, si ha

a2  =  BH2  +  CH2  =  c2  +  AH2  -  2 c AH  +  CH2  =  c2  +  b2 cos2 α  -  2 c b cos α  +  b2 sen2 α  = 

b2 (cos2 α + sen2 α)  +  c2  -  2 bc cosα  =  b2  +  c2  -  2 bc cosα   C.V.D.

dal momento che in parentesi c'è l'identità goniometrica.

La dimostrazione si deve fare anche nel caso di un triangolo scaleno ottusangolo, come nella figura a lato.
A tal proposito, si ha    

   a2  =  BH2  +  CH2    dove     BH  =  AH  -  c  e  CH  =  b sen α;  sostituendo si ha   a2  =  (AH  -  c)2  +  b2 sen2 α;   d'altra parte risulta anche     AH   =   b cos α     e sostituendo si ottiene, in definitiva

a2  =  (b cos α  -  c)2  +  b2 sen2 α   =   b2 cos2 α  +  c2  -  2 bc cos α  +  b2 sen2 α   =   b2 (cos2 α  +  sen2 α)  +  c2  -  2 bc cos α   =  

b2  +  c2  -  2 bc cos α     C.V.D.
  avendo   in   parentesi   l'identità   goniometrica.

☆   1)   di un triangolo qualunque calcolare gli elementi incogniti, sapendo che   a = √3 + 1       β = 30°       γ = 45° .
Determino l'angolo α per differernza  α  =  180° - (β + γ)  =  180° - 75°  =  105°   quindi con il teorema dei seni determino i lati incogniti  

a sen α  =  b sen β  =  c sen γ   ottenendo     b  =  a sen β sen α     e     c  =  a sen γ sen α     dovendo calcolare sen α   essendo   sen β     sen γ   valori noti; e

quindi
sen α  =  sen 105°  =  cos 15°  =  cos (45° - 30°)  =  cos 45° cos 30° + sen 45° sen 30°  =  2 2 · 3 2  +  2 2 · 1 2  =  1 4 (√6  +  √2)   e per finire

b  =  a sen β sen α  =  (√3 + 1) · 1 2 · 4 · 1 6 + √2  =  2 (√3 + 1) 6 + √2  =  2 (√3 + 1) (√6 - √2) (√6 + √2) (√6 - √2)  =  (√3 + 1) (√6 - √2) 2  =  √2     in modo analogo

c  =  a sen γ sen α  =  (√3 + 1) · 2 2 · 4 6 + √2  =  2 (√6 + √2) 6 + √2  =  2